Abramo Lincoln (12 febbraio 1809-15 aprile 1865) fu il sedicesimo presidente degli Stati Uniti, che ha prestato servizio dal marzo 1861 fino al suo assassinio nell'aprile 1865. Ha condotto con successo il suo paese attraverso la più grande crisi costituzionale, militare e morale – la guerra civile americana – preservando l'Unione ponendo fine alla schiavitù e promuovendo la modernizzazione economica e finanziaria. Cresciuto in una famiglia povera sulla frontiera occidentale, Lincoln era per lo più autodidatta. Divenne un avvocato di paese, un leader del partito Whig, legislatore dello stato dell'Illinois nel 1830 e membro della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti nel 1840. Dopo una serie di dibattiti nel 1858, in cui ha dato visibilità nazionale alla sua opposizione all'espansione della schiavitù, Lincoln ha perso una corsa al Senato a favore del suo principale rivale A. Stephen Douglas. Lincoln, moderato proveniente da uno stato di indecisi, si è assicurato la nomina del Partito Repubblicano. Con quasi nessun supporto nel sud del paese, ha spazzato il nord ed è stato eletto presidente nel 1860. La sua elezione è stata il segnale per i sette stati schiavisti del sud a dichiarare la loro secessione dall'Unione e formare gli Stati Confederati d'America. La partenza dei Sudisti ha dato al partito di Lincoln il saldo controllo del Congresso, ma non è stata trovata nessuna formula di compromesso o riconciliazione. Ed è arrivata la guerra.