Semidio greco. Era il figlio di Peleo, re dei mirmidoni, e di Teti, una nereide.

La madre lo sottopose in tenera età a particolari trattamenti volti a rendere il suo corpo invulnerabile. Secondo alcune fonti, Teti poneva sul fuoco il corpo di Achille, in altre lo immergeva nelle acque infernali dello Stige. Qualsiasi sia la versione, Teti sorregge il figlio per il tallone, ragion per cui rimaneva l'unica parte del corpo del figlio ad essere vulnerabile.

Achille trascorse buona parte della sua giovinezza sul Monte Pelio, dove il padre lo aveva mandato per essere addestrato ed educato dal centauro Chirone.

L'indovino Calcante predisse che la città di Troia non avrebbe potuto essere conquistata senza l'aiuto di Achille, che però sarebbe morto durante l'assedio. Teti allora tentò di nascondere il figlio a Sciro, presso la corte del re Licomede, camuffandolo con abiti femminili. Vi rimase nove anni, finché Odisseo, consapevole dell'oracolo di Calcante, lo trovò per portarlo con sé a Troia e vincere così la battaglia.

Achille si distinse per le sue eccezionali abilità durante la guerra fra greci e troiani, durata più di dieci anni. Famoso il suo scontro con il più grande dei guerrieri troiani, Ettore, dal quale ne uscì vincitore.

Venne però ucciso da una freccia avvelenata scagliata da Paride, che colpì il suo tallone.